«Nei giorni scorsi, come candidato sindaco e promotore del Comitato Civico “Resto a Foggia”, ho personalmente trasmesso una formale comunicazione al Prefetto Cardellicchio, sollecitando la Commissione Straordinaria del Comune di Foggia ad intervenire con urgenza rispetto all’affidamento degli impianti sportivi di proprietà comunale, operato con decisioni che presentano evidenti profili di illegittimità amministrativa e che peraltro, così come formulate, arrecheranno non pochi danni e disagi alle associazioni sportive della città.
Mi riferisco in primo luogo agli operatori dell’attività schermistica, disciplina che ha a Foggia una delle più prestigiose “palestre” di tutta Italia in termini di talenti e di maestri che hanno allenato campioni che tutti gli italiani conoscono e di cui sono orgogliosi.
All’attenzione del Prefetto Cardellicchio ho portato l’illegittimità del trasferimento del Circolo Schermistico Dauno, “spostato” dal Palazzetto della Scherma di via Carlo Baffi alla Palestra di altetica pesante “Taralli”.
Si tratta di un trasferimento operato in evidente violazione del Regolamento per l’affidamento in gestione e concessione d’uso degli impianti sportivi comunali.
Gli spazi sottratti al Circolo Schermistico Dauno, infatti, sono attualmente utilizzati dall’Associazione Sportiva “Olympia”, mentre il Regolamento prevede espressamente – come si evince dalla lettura del suo Allegato “C”, in cui sono elencati gli impianti di rilevanza economica – che ogni struttura sia adibita ad una sola disciplina sportiva. E nello specifico, l’unico impianto che il Regolamento individua per la disciplina schermistica è il Palazzetto di via Carlo Baffi, riservando invece alla Palestra “Taralli” le attività di arti marziali, il pugilato, l’attività motoria e sociale per anziani e le manifestazioni pubbliche sportive.
In altri termini, Regolamento alla mano, l’attività del Circolo Schermistico Dauno – e più in generale la disciplina schermistica – può avvenire esclusivamente nel Palazzetto di via Carlo Baffi.
È di tutta evidenza, dunque, che il trasferimento del Circolo Schermistico Dauno contiene una palese illegittimità, che sarebbe stato doveroso correggere in tempi rapidissimi, al fine di permettere agli atleti di potersi allenare in spazi idonei alla loro disciplina.
Nella stessa comunicazione, inoltre, ho segnalato come fosse in scadenza il bando di assegnazione in uso stagionale degli impianti sportivi comunali, sollecitando una sua revoca ed una sua nuova formulazione, correggendo gli errori che pregiudicano il corretto svolgimento delle attività delle associazioni sportive foggiane.
Un bando scritto in spregio ai più elementari princìpi dello sport, pensato e redatto come se si trattasse di una fredda pratica burocratica. Ed infatti il risultato è stato un atto colmo di danni per lo sport della città.
Innanzitutto per la durata della concessione, che non può essere annuale ma dovrebbe coprire quantomeno il quadriennio olimpico, consentendo in questo modo una programmazione utile a garantire la regolare attività agonistica, attesa la presenza di atleti di rilevanza nazionale, campioni d’Italia con relativo staff tecnico nazionale, che con ogni evidenza hanno l’esigenza di allenamenti costanti e continui da poter svolgere avendo come orizzonte temporale per l’appunto quello della stagione olimpica, senza dover temere ogni anno – in ragione della scadenza della concessione – di ritrovarsi privi di un luogo in cui svolgere le proprie attività.
In secondo luogo per l’insufficienza dei tre giorni settimanali disponibili per ogni associazione, così come previsto dal bando. Era infatti fondamentale disporre che il numero massimo di società per ogni singolo locale non fosse superiore a due. Solo così i tre giorni settimanali sarebbero effettivamente garantiti ad ogni singola associazione. Una considerazione che chiunque conosca lo sport avrebbe fatto. Ma non al Comune di Foggia, evidentemente.
Quanto all’ipotesi di subentro di una nuova società, in sostituzione di una o più già presenti, era poi necessario inserire nel bando la necessità della sottoscrizione di uno specifico protocollo per l’utilizzo delle attrezzature presenti, non essendo quelle attuali di proprietà dell’Amministrazione comunale né di possibile quotidiana rimozione da parte delle società proprietarie. Ne conseguiva quindi l’esigenza che il bando prevedesse, espressamente e inderogabilmente, l’indicazione della disciplina praticabile in via esclusiva per ogni palestra. E per le associazioni partecipanti l’obbligo di indicare, chiaramente ed in modo puntuale, la struttura verso cui rivolgere la propria candidatura.
Purtroppo queste osservazioni, puntuali e frutto di uno specifico confronto che il Comotato Civico “Resto a Foggia” ha sviluppato con le associazioni sportive della città, sono state letteralmente ignorate dalla Commissione, che non ha ritenuto neppure opportuno rispondere all’istanza che avevamo inoltrato tramite pec.
Un comportamento grave e tutt’altro che corretto, che ha prodotto la pubblicazione di un bando pieno di errori, confermato un trasferimento illegittimo e dimostrato un’idea dell’azione amministrativa immaginata come semplice esercizio burocratico, lontana dalle reali esigenze della città.
Anche per questo il governo del Comune merita una svolta ed un radicale “cambio di passo”, che promuovano e applichino quei principi di ascolto e condivisione assolutamente essenziali per assumere provvedimenti corretti, che vengano incontro ai diritti e alle necessità della nostra comunita.
Invito il Prefetto Cardellicchio a visitare le strutture sportive di proprietà comunale e a confrontarsi in prima persona con la meravigliosa eccellenza rappresentata dal mondo dell’associazionismo sportivo foggiano, verificando la fondatezza delle indicazioni che ho portato all’attenzione della Commissione.
Prima la brutta vicenda del parcheggio “Zuretti”, dove la violazione degli impegni contrattuali della ditta affidataria della concessione e l’inerzia di Ataf SpA nel controllo e nella vigilanza del rispetto di quegli obblighi continuano a persistere, poi il “pasticcio” del mancato pagamento dei contributi alle scuole dell’infanzia, messe letteralmente in ginocchio dalla sciatteria amministrativa di Palazzo di Città, ed oggi l’emergenza che coinvolge le società e le associazioni sportive.
Non è piu possibile andare avanti così. Occorre cambiare approccio, metodo e classe dirigente. Oggi più che mai. Costruendo un’altra Foggia, in cui competenza, serietà e partecipazione siano valori cardine di ogni processo amministrativo. Nel solo ed esclusivo interesse del futuro della nostra città».