Quello del ciclo dei rifiuti è un enorme problema che affligge la città ormai sin dal lontano 2012, con il fallimento della società in house Amica. Attualmente Amiu Puglia ne gestisce la raccolta, in seguito alla firma di un contratto di 9 anni che avrà la sua scadenza del 2032. La raccolta proposta nel nuovo contratto è sempre una raccolta stradale, seppur con cassonetti intelligenti, per le utenze domestiche ed un “porta a porta” per le utenze commerciali. Ed è proprio “grazie” ad Amiu Puglia se siamo all’ultimo posto tra i Comuni pugliesi, nella percentuale di raccolta differenziata, attestandoci al 109° posto su 112 capoluoghi di provincia nel 2021. Nei primi sette mesi del 2023 la raccolta differenziata a Foggia è stata del 15,81%. Si deduce chiaramente, quindi, l’assoluta urgenza di cambio di modus operandi. Molti degli interventi utili a raggiungere questo scopo, avrebbero già potuto ricevere i finanziamenti previsti nel PNRR, come ad esempio quelli destinati agli interventi per progetti “Faro”. Vedremo  se gli uffici si saranno già mossi a riguardo. Altrimenti  lavoreremo al loro raggiungimento. Una strategia che deve avere come obiettivo quello di portare nel breve tempo anche ad una diminuzione delle tariffe della TARI.

Il primo passaggio da compiere è evidentemente quello di rideterminare i contenuti contrattuali con la società Amiu Puglia, soprattutto in ordine al cambiamento di metodo, con l’istituzione di una seria raccolta “porta a porta” che lasci quella “stradale” eventualmente solo per alcuni rifiuti. Senza escludere una rivalutazione del rapporto con la partecipata Amiu Puglia.

Vanno dunque attivate politiche volte alla riduzione della produzione dei rifiuti, realizzando accordi con la grande distribuzione per diminuire la vendita di merci con imballaggi, incentivando inoltre l’apertura di negozi “tutto sfuso”. Una “rivoluzione” da compiere anche sfruttando accordi con la grande distribuzione per il posizionamento, all’interno dei punti vendita, di compattatori per bottiglie e contenitori in plastica. Possibilmente istituendo un importo economico rimborsabile per ogni contenitore reso, iniziativa già presente in diverse realtà europee. In quest’ottica il posizionamento di fontanelle di acqua pubblica all’interno degli edifici comunali, proponendolo anche nelle strutture universitarie, contribuirà in modo significativo a ridurre la produzione di PET. Così come l’eliminazione di distributori alimentari che utilizzano packaging in plastica all’interno delle strutture Comunali. Buone prassi che porteranno il Comune di Foggia alla sua adesione alla rete dei Comuni “plastic-free”.

Nuove politiche relative al ciclo dei rifiuti hanno evidentemente bisogno anche di attività di formazione e informazione, coinvolgendo i cittadini e soprattutto le scuole, circa l’esatta modalità di raccolta differenziata, prevedendo la distribuzione di opuscoli illustrativi per il corretto conferimento ed il contenitore giusto per ogni rifiuto. È necessaria inoltre la creazione di Centri di conferimento per gli olii esausti, oltre i CCR, la cui raccolta dovrà essere eseguita anche per le utenze domestiche, e l’attivazione di un centralino in grado di fornire tutte le informazioni utili relative alla raccolta differenziata, che svolga funzione di ricevimento per la prenotazione del ritiro di Raee e degli ingombranti, che dovrà essere più rapido e puntuale.

L’idea è quella di realizzare anche una raccolta “porta a porta” per i tessuti, con appositi centri di riparazione e preparazione al riutilizzo, oppure per la produzione delle materie prime finalizzate al riuso e riciclo. Va da sé che tutte queste azioni devono essere accompagnate da un maggiore controllo sulla pulizia stradale e sul diserbo delle zone stradali prospicenti i marciapiedi, oltre che dal posizionamento di cestini per la raccolta differenziata di adeguate dimensioni nei parchi pubblici.